E se i giovani prendessero in mano la loro vita e la consegnassero alla bellezza?
Che cosa voglio dire? Non saper riconoscere ciò che abbiamo di più prezioso: la bellezza. Perché lasciarsi intrappolare da Netflix, dal cibo, dal comfort, dalla genitalità, dalle sostanze e da una marea di atti di swtich-off, di stop alla consapevolezza. Sono fughe narcotiche dal reale, che però, passato l’orgasmo, si risolvono in un dolore maggiore. È la logica del consumo che non fa crescere. Cerchiamo adulti, genitori, sacerdoti, insegnanti, uomini e donne di buona volontà che sappiano osare proposte impegnative per i ragazzi perché essi possano voler dare il meglio di sé per costruire qualcosa di più elevato.
Tu che leggi, non sai di essere un oceano di bellezza. Erode ti cerca e in ogni epoca ha nomi diversi: accusatore, faraone… oggi si chiama metaverso, per esempio.
Scegli che vuoi fare. Auto-distruggerti?! La verità, anche in mezzo ai peccati peggiori, ti ricorda che non sei un errore di sistema. Fai degli errori, ma non sei un errore. Come si vince questa sciatteria? Studiando e pregando incessantemente senza mai incattivirsi, benedicendo e non maledicendo senza mai scoraggiarsi. Non disdegnare la filosofia, la musica, l’arte, la storia perché ti senti ammorbato dalla concezione materialistica dell’uomo di oggi che dall’alto della suo presunto progresso tecnologico e pseudodemocratico ti fa percepire il pensare come un accumulo di masturbazioni mentali. Lotta per custodire la tua mente, leggi più che puoi, impara anche a memoria ciò che è necessario. Credi di poter pensare liberamente per liberarti dal tuo piccolo “io” e poi liberare chi ti incontra, seminando pace.
Questo non significa far tornare indietro il mondo, arrestare il progresso. No! Significa educarsi al discernimento continuo tra essenziale ed effimero.
C’è esigenza di qualità, è dentro ciascuno di noi. Bisogna farla venire fuori.