La speranza

pensieri

La Speranza non è ottimismo.
La speranza non è la convinzione che ciò che stiamo facendo avrà successo.
La speranza è la certezza che ciò che stiamo facendo ha un significato.
Che abbia successo o meno.
O abbiamo la speranza in noi, o non l’abbiamo;
è una dimensione dell’anima,
e non dipende da una particolare osservazione del mondo
o da una stima della situazione.
La speranza non è una predizione,
ma un orientamento dello spirito e del cuore;
trascende il mondo che viene immediatamente sperimentato,
ed è ancorata da qualche parte al di là dei suoi orizzonti. Vàclav Havel

Speranza non significa che qualcosa andrà bene, piuttosto, sperare è un impegno affinché le cose vadano bene o, comunque vadano, conta quanto abbiamo cura di scommettere su quell’impegno, sulla realtà, sulla bellezza della nostra persona, senza stare lì… ad affossare noi e gli altri, ma a elevarli. Tutto ciò è una grossa responsabilità e compete a tutti: possiamo esercitarla con la vita, con le parole, in prima linea e indicando una via di bellezza, una meta Alta. Dove non riusciamo a vedere luci dovremmo accendere lumi di speranza, evitando atteggiamenti pressappochisti e pessimisti del tipo: “ormai non è più possibile”, “le cose sono cambiate”, “ci sono le guerre” ecc. Le nostre parole, invece, possono creare significato, perché l’amore è più grande di una guerra o dei cambiamenti d’epoca.

Forse non andrà a buon fine ciò che stai facendo adesso, ma tu fallo lo stesso! Quella parola che hai nel cuore e che può scuotere verso una verità o un bene pronunciala lo stesso. Diversamente, rischi solo il pentimento: quel gesto e quel perdono avresti potuto farlo o darlo.

Se ci blocchiamo nelle nostre aridità, nei nostri ossari non si muoverà mai niente. Se invece permettiamo di entrare dentro di noi a un’altra Forza quelle aridità possono vivificarsi. Non avrai risultati, ma ci avrai creduto, ti sarai impegnato e sarà qualcun Altro che poterà il risultato.

Siamo qui, oggi, per dire che crediamo nella vita o alla morte? Non crediamo alle cose sbagliate di questo mondo, ma cerchiamo di avere fiducia nel fatto che possiamo scrivere delle pagine sempre più belle. Per questo serve impegno!

Molte volte ci blocchiamo alla morte perché la nostra vita finirà e basta. Ok! È una menzogna! Noi crediamo a una vita esistente: grazie a una donna come noi, in grado di credere all’impossibile, abbiamo ricevuto un’altra Persona che ci ha invitato ad andare oltre. È vero! Il nostro orizzonte è limitato, ma ne esiste un altro più ampio. Esso necessita della nostra scommessa di vita fino all’ultimo respiro. Perchè? Per continuare a salvare gli altri. Nel frattempo, durante questo pellegrinaggio di vita, possiamo sempre piantare un “albero” inteso come semi buoni e con la certezza che i fiori e i frutti non tarderanno ad arrivare. Non ci illudiamo che spunteranno tutti, no, ma crediamo al loro arrivo perché ci avremo lavorato.

Tu che hai studiato, per esempio, perché ti sei laureato/a? Perchè sei stato raccomandato/a? No! Ti sei impegnato/a con la tua fatica e sei stato/a sostenuto/a.

Queste sono piccole mete quotidiane, ma ne esistono altre più alte come la pace nel mondo. Si può raggiungere? È difficile! Ma tu la pace in casa tua la puoi raggiungere? La pace con chi hai litigato, con il vicino ecc. la puoi portare? Bene. È su questo che devi scommettere la vita, perché si tratta di piccole gocce che formeranno un oceano più grande. Madre Teresa di Calcutta, intervistata da un giornalista, in seguito al conferimento del premio nobel per la pace, rispose così alla domanda :

“Madre, lei crede veramente che con queste sue parole e benevolenza, con l’andare in giro, potrà cambiare il mondo?!”
“No, non sarò io a cambiarlo. Io sono solo una goccia di un oceano. Tu, però, perché non lo fai? E così saremo in due.”

Se già blocchiamo le gocce, il bene non si diffonderà.

Le ossa aride (pessimismo, disfattismo) che abbiamo in noi possono riavere la vita? Si, con la forza dello Spirito che ridà vita dove sembra ci sia morte.