I giovani non cercano accompagnatori senza difetti, ma uomini e donne che riconoscono la propria umanità e i propri errori: non persone perfette ma peccatori perdonati. Quando è il giorno in cui tu scopri che qualcuno è “casa” per te? Quando si gioca la vita per te, quando rischia la vita per te. Prova a percepire se in quel “luogo” tu puoi dire il tuo SI. Ecco, questo vuol dire sentirsi a casa. E quando ci si sente a casa e si sta bene si è contenti di invitare altri, di accogliere, perché quel SI non è solo per se stessi, non è un baluardo da difendere ma anche una porta aperta agli altri.
“Non capisco perché nessuno ha piacere di passare per casa mia…
eppure, è sempre ordinata, pulita, nuova…
Non capisco proprio!”
“Ehi amico, hai provato a togliere le mani dalla tasca…
e accogliere così, con le braccia aperte ??”